Ho scoperto la fotografia fin troppo tardi. Ho sempre amato l'arte, ho sempre disegnato, ma ero troppo concentrata sul cercare di capire cosa volevo fare per rendermi conto che la risposta ce l’avevo in borsa, nella piccola compattina analogica che mi ha accompagnato per buona parte della mia adolescenza.
Non so perché, ma non ho mai dato abbastanza spazio alla fotografia; era una cosa secondaria, divertente, certo, ma finiva qui. Poi l’anno scorso ho iniziato a scattare “seriamente”, entusiasmata dall’acquisto della mia prima reflex, e non ho smesso.
Ho sempre avuto “paura”, se così si può definire, del tempo che passa, e della mia pessima memoria. Per questo motivo per qualcosa come 10 anni ho riempito pagine e pagine di parole, pensieri. E poi a un certo punto ho smesso, e ho cominciato a fotografare. Ciò che mi interessa raccontare nei miei scatti è la dimensione umana, che sia essa banalmente rappresentata da un volto o che sia solamente suggerita da oggetti, giochi di luce, o da una sensazione di assenza, non importa.
Mi hanno sempre detto che nel fare arte si tende inevitabilmente a ritrarre sé stessi, e anche se per ora non ho la pretesa di fare arte, questo è proprio quello che tento di fare: rappresentare me stessa non solo attraverso autoritratti, ma anche attraverso le nature morte e i ritratti delle persone che mi circondano e che mi sono care.
Prediligo l’analogico, e in particolare la fotografia istantanea, probabilmente solo per una questione romantica, per il
fascino di imprimere le immagini su pellicola piuttosto che su un sensore. In particolare amo come, specie per la fotografia istantanea, le foto sembrino catturare materialmente l’atmosfera in cui le si scatta. E’ meraviglioso perchè mi aiuta a trasporre in foto la mia personale visione della realtà, che spesso ha poco a che fare con la realtà effettiva.
Potete trovarla qui: Blog - Flickr - Facebook page - Tumblr - PhotoVogue
decisamente affascinanti, vado a vedermi il suo blog :)
RispondiElimina